Almeno 25mila coppie sono in attesa di separazione da mesi per il blocco del tribunali dovuto al coronavirus, ovvero coppie che avevano depositato il ricorso poco prima del lockdown e che attualmente vivono sotto lo steso tetto con il rischio di abusi intrafamiliari.
La paralisi della giustizia sta comprimendo i diritti di migliaia di copie che si vogliono separare e che attendono i provvedimenti di separazione. Sono tante le procedure di separazione al momento ferme, in particolare quelle sugli assegni e sui minori. Servono misure urgenti per rientrare in tribunale perché i diritti dei coniugi che si separano non possono più aspettare.
I lunghi mesi di quarantena hanno dato il colpo di grazia alle situazioni familiari già traballanti. Si prevede un aumento del 30% delle separazioni e si passerà dalle attuali 90mila alle oltre 120mila ricorsi. Il lockdown della giustizia, oltre a bloccare le procedure di separazione precedenti, paralizzerà le procedure nuove delle coppie che, proprio in questo periodo di convivenza forzata, hanno capito che il loro matrimonio è finito. Per le cause di separazione o divorzio non è concepibile né un processo a distanza né tanto meno cartaceo. Serve il tribunale, perché il linguaggio verbale è molto importante e perché i giudici così facendo possono cogliere alcuni importanti segnali o aspetti che a distanza sarebbe impossibile da fare.
Studio legale Avvocato Massimo Ornato