In un momento critico come quello attuale dovuto al Covid-19 anche le coppie separate o divorziate con figli devono muoversi con buon senso e non scappare con i minori per fare uno sgarbo all’ex coniuge. L’emergenza da Coronavirus incide anche sulle coppie separate o divorziate e sull’affido dei figli minori. L’emergenza sanitaria si è velocemente trasformata in emergenza legale e non è mancato qualche genitore separato che ha strumentalizzato irresponsabilmente questo drammatico frangente per fare un dispetto all’ex, togliendogli la possibilità di vedere i figli.
Al riguardo la legge è molto chiara: nessuno può entrare e uscire dalla “zona arancione”. Il che significa altrettanto chiaramente che il genitore separato o divorziato che scappa con i bambini commette sia il reato di cui all’art. 650 codice penale (“Inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità”) punibile con l’arresto sino a 3 mesi, sia il reato di cui all’art. 388 codice penale (“Mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice”). Il genitore già separato o divorziato che a seguito di una separazione scappa con i figli, poi, non potrà neppure invocare lo “stato di necessità” che permette gli spostamenti ai sensi del decreto del Governo; è sicuramente fuori di dubbio che l’ansia che muove il genitore separato il quale vuole andarsene con i figli non permette l’elusione della norma, anche perché, se così fosse, chiunque abbia figli minorenni sarebbe giustificato a lasciare la zona arancione.
In caso di separazione o divorzio il genitore che si trova già fuori dalle zone interdette e che vorrebbe non rientrare non violerebbe il provvedimento del Governo ma il provvedimento del Giudice sull’affidamento, la cui efficacia non è al momento sospesa dall’emergenza coronavirus.
L’appello che si deve fare ai genitori separati o divorziati è quello di deporre, almeno in questa fase, le armi, mantenere il sangue freddo e organizzare la migliore gestione dei figli tenendo conto delle direttive che ci sono state impartite a tutela della salute nostra e di quella della collettività.
Studio legale Avvocato Massimo Ornato